Tendinite -
Cos'č? quali sono i sintomi, le cause e i rimedi.
In questo articolo troverai….
- Cos'è la tendinite?
- Caratteristiche anatomiche e funzionali dei tendini
- Sintomi della tendinite
- Cause della tendinite
- Fattori di rischio
- Farmaci utilizzati per la tendinite
- Prevenzione
- Diagnosi
- Leaderfarma consiglia
Cos’è la tendinite?
La tendinite è una patologia infiammatoria che colpisce i tendini, ovvero la parte di tessuto connettivo che collega il muscolo all'osso. Si tratta di un'infiammazione piuttosto comune, soprattutto negli sportivi, e può causare dolore, gonfiore e rigidità. Questo disturbo sopraggiunge infatti in seguito a sollecitazioni ripetute o ad alterazione di tipo degenerativo che nel corso degli anni vanno a danneggiare le fibre che costituiscono il tendine.
La tendinite può essere di tipo acuto o progressivo e può colpire tendini di qualsiasi articolazione. Le articolazioni più colpito sono comunque:
- Caviglie;
- Anche;
- Ginocchia;
- Polsi;
- Gomiti;
- Spalle.
Cenni sulle caratteristiche anatomiche e funzionali dei tendini
I tendini sono strutture filamentose che collegano i muscoli alle ossa. Hanno la funzione di trasmettere il movimento dal muscolo all'osso, consentendo il movimento delle articolazioni.
I tendini sono composti da tre strati principali: il tessuto connettivo esterno, il tessuto connettivo intermedio e la guaina sinoviale. Il tessuto connettivo esterno è composto da cellule chiamate fibroblasti che producono una sostanza filamentosa chiamata collagene. Il collagene conferisce ai tendini la loro forza e resistenza alla trazione. Il tessuto connettivo intermedio è formato da una rete di fibre di collagene e da altre proteine chiamate elastina e reticolina. Queste proteine danno ai tendini la loro elasticità, consentendo loro di allungarsi quando i muscoli si contraggono. La guaina sinoviale è una membrana che riveste i tendini e produce un liquido chiamato liquido sinoviale. Il liquido sinoviale nutre e lubrifica i tendini, riducendo il attrito tra le fibre dei tendini quando si muovono.
I tendini hanno diverse funzioni importanti nel corpo. Trasmettono il movimento dai muscoli alle ossa, consentendo il movimento delle articolazioni. Aiutano a stabilizzare le articolazioni e a mantenere l'equilibrio del corpo. Proteggono i muscoli e le ossa dal danno causato da sollecitazioni eccessive.
Quali sono i sintomi della tendinite?
Il sintomo principale della tendinite è sicuramente il dolore. Questo è localizzato nell’articolazione in cui è contenuto il tendine infiammato. Il disturbo si presenta generalmente con un dolore che insorge in maniera molto rapida. L’infiammazione evolve nel giro di qualche giorno, in cui la prima fase è caratterizzata dall’assenza quasi totale di sintomi.
Altre volte può essere percepito un dolore a freddo, ovvero nel momento in cui si inizia ad utilizzare l’articolazione, che poi tende ad esaurirsi con il movimento.
Un altro sintomo è il dolore causato dalla palpazione del tendine o dell’articolazione contenente il tendine infiammato.
Si verifica spesso una diminuzione della forza dei muscoli collegati al tendine infiammato, con conseguente limitazione dei movimenti.
A volte, la tendinite può essere associata a cisti o noduli come avviene nella tendinite del polso.
I sintomi della tendinite includono gonfiore e rigidità nell'area interessata.
Quali sono le cause della tendinite?
Le cause dell’insorgenza della tendinite possono essere molteplici:
- Obesità;
- Invecchiamento;
- Traumi;
- Sforzi fisici costanti a carico di un’articolazione;
- Condizioni congenite che favoriscono l’insorgenza di questo disturbo (ginocchio valgo, piede piatto,anomalie congenite del rachide).
- Abbigliamento e/o calzature non adeguate.
Patologie che possono causare la tendinite:
- Gotta;
- Artrite reumatoide;
- Ipercolesterolemia;
- Insufficienza renale.
Spesso la tendinopatie è favorita dalla ridotta vascolarizzazione del tendine. Un ridotto apporto di sangue diminuisce l’ossigeno e i nutrienti che arrivano all’articolazione, andando a favorire i processi degenerativi e rallentando quelli riparativi.
Quali sono i fattori di rischio per la tendinite?
- Assunzione ripetuta di antibiotici a base di chinoloni;
- Sforzi ripetuti a carico di un’articolazione;
- Esercizi fisici eseguiti non in maniera corretta;
- Infiltrazioni frequenti a base di corticosteroidi;
- Età, sovrappeso e patologie metaboliche, che favoriscono una modificazione della struttura dei tendini;
Farmaci utilizzati per il trattamento della tendinite
I farmaci utilizzati per il trattamento della tendinite sono generalmente antiinfiammatori non steroidei (FANS), che vanno a contrastare l’infiammazione dei tendini e il dolore causato dalla patologia.
In alcuni casi (più gravi, caratterizzati da dolore particolarmente intenso) possono essere utilizzate iniezioni di corticosteroidi. Questi però possono avere un’utilità maggiore dei FANS solo nel breve termine, perche come descritto in precedenza l’utilizzo prolungato di corticosteroidi può favorire anche la rottura del tendine stesso.
All’utilizzo di questi farmaci è consigliato un periodo di riposo, accompagnato da impacchi di ghiaccio e fisioterapia.
In casi molto rari (soprattutto in caso di rottura del tendine), può essere richiesto un intervento chirurgico per risolvere il problema.
Prevenzione della tendinite
Come per la maggior parte delle patologie anche per la tendinite, applicando delle modifiche allo stile di vita si può prevenire l’insorgenza della malattia.
E’ consigliato infatti prestare molta attenzione durante l’attività fisica al corretto svolgimento degli esercizi. Fare inoltre un riscaldamento completo prima di iniziare a fare attività, seguito da stretching.
Anche durante l’attività è consigliato fare molta attenzione ai movimenti ripetuti che sovraccaricano le articolazioni e alla postura che si assume per periodi prolungati.
Fare regolare attività fisica mantenendo il più possibile un peso forma adeguato, insieme ad un’alimentazione sana può contribuire al contrasto della tendinite.
Diagnosi della tendinite
La tendinite viene diagnosticata attraverso un semplice esame medico. Il professionista potrà prescrivere un’ecografia o in casi particolari una risonanza magnetica per effettuare una valutazione più approfondita del disturbo.
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