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Lyrica - Foglietti Illustrativi

Riassunto delle caratteristiche del prodotto



1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE


Lyrica 20 mg/ml soluzione orale.



2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA

 

Ogni ml contiene 20 mg di pregabalin.

 

Eccipienti con effetti noti

Ogni ml contiene 1,3 mg di metilparaidrossibenzoato (E218), 0,163 mg di propilparaidrossibenzoato (E216).


Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.



3. FORMA FARMACEUTICA

 

Soluzione orale.
Liquido chiaro e trasparente.



4. INFORMAZIONI CLINICHE

 

4.1 Indicazioni terapeutiche


Dolore neuropatico

Lyrica è indicato per il trattamento del dolore neuropatico periferico e centrale negli adulti.



Epilessia

Lyrica è indicato come terapia aggiuntiva negli adulti con crisi epilettiche parziali in presenza o in assenza di generalizzazione secondaria.



Disturbo d’Ansia Generalizzata

Lyrica è indicato per il trattamento del Disturbo d’Ansia Generalizzata (GAD) negli adulti.



4.2 Posologia e modo di somministrazione

Posologia

La dose varia da 150 a 600 mg al giorno (da 7,5 a 30 ml), suddivisa in due o tre somministrazioni.



Dolore neuropatico

Il trattamento con pregabalin può essere iniziato alla dose di 150 mg (7,5 ml) al giorno suddivisa in due o tre somministrazioni. In base alla risposta individuale ed alla tollerabilità del paziente, la dose può essere aumentata a 300 mg (15 ml) al giorno dopo un intervallo da 3 a 7 giorni e, se necessario, può essere aumentata ad una dose massima di 600 mg al giorno (30 ml) dopo un ulteriore intervallo di 7 giorni.

 

Epilessia

Il trattamento con pregabalin può essere iniziato alla dose di 150 mg (7,5 ml) al giorno suddivisa in due o tre somministrazioni. In base alla risposta individuale ed alla tollerabilità del paziente, dopo 1 settimana la dose può essere aumentata a 300 mg (15 ml) al giorno. La dose massima di 600 mg (30 ml) al giorno può essere raggiunta dopo un’ulteriore settimana.

 

Disturbo d’Ansia Generalizzata

La dose è 150-600 mg (da 7,5 a 30 ml) al giorno da somministrare in due o tre somministrazioni. La necessità del trattamento deve essere rivalutata regolarmente.
Il trattamento con pregabalin può essere iniziato alla dose di 150 mg (7,5 ml) al giorno. In base alla risposta individuale ed alla tollerabilità del paziente, dopo 1 settimana la dose può essere aumentata a 300 mg (15 ml) al giorno. Dopo un’ulteriore settimana la dose può essere aumentata a 450 mg (22,5 ml) al giorno. La dose massima di 600 mg (30 ml) al giorno può essere raggiunta dopo un’ulteriore settimana.


 

Sospensione del trattamento con pregabalin

In accordo all’attuale pratica clinica, se il trattamento con pregabalin deve essere sospeso, indipendentemente dall’indicazione, si raccomanda di effettuare la sospensione del trattamento in modo graduale nell’arco di almeno 1 settimana (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).

 

Compromissione renale

Pregabalin viene eliminato dalla circolazione sistemica principalmente mediante escrezione renalesotto forma di farmaco immodificato. Poiché la clearance di pregabalin è direttamente proporzionale alla clearance della creatinina (vedere paragrafo 5.2), la riduzione della dose di pregabalin in pazienti con compromissione della funzionalità renale deve essere personalizzata in base alla clearance della creatinina (CLcr).
Pregabalin viene eliminato in modo efficace dal plasma mediante emodialisi (50 % del farmaco in 4 ore). Per i pazienti sottoposti ad emodialisi, il dosaggio giornaliero di pregabalin deve essere corretto in base alla funzionalità renale. In aggiunta alla dose giornaliera, un’ulteriore dose di pregabalin deve essere somministrata subito dopo ogni seduta di dialisi della durata di 4 ore (vedere Tabella 1).



Tabella 1. Aggiustamento della Dose di Pregabalin in Base alla Funzionalità Renale

Clearance della creatinina (CLcr) (ml/min)

Dose totale giornaliera di pregabalin *

Regime posologico

 

Dose iniziale (mg/die)

Dose massima (mg/die)

 

≥ 60

150

600

BID o TID

≥ 30 - < 60

75

300

BID o TID

≥ 15 - < 30

25 – 50

150

Una volta al giorno o BID

< 15

25

75

Una volta al giorno

Dose supplementare a seguito di emodialisi (mg)

 

25

100

Dose singola +


TID
= Tre somministrazioni.
BID = Due somministrazioni.
* La dose totale giornaliera (mg/die) deve essere suddivisa come indicato dal regime posologico per ottenere la singola dose prevista in mg.
+ La dose supplementare è una singole dose aggiuntiva.



Compromissione epatica

Non è necessario un aggiustamento posologico in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2)



Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di Lyrica nei bambini di età inferiore a 12 anni e negli adolescenti (12-17 anni) non è ancora stata stabilita. I dati attualmente disponibili sono descritti nei paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2 ma non è possibile formulare una raccomandazione per la posologia.



Anziani

Nei pazienti anziani può essere necessaria una riduzione della dose di pregabalin a causa di una riduzione della funzionalità renale (vedere paragrafo 5.2).

 

Metodo di somministrazione

Lyrica può essere assunto con o senza cibo.
Lyrica è solo per uso orale.
Una siringa graduata per uso orale ed un adattatore a pressione per il flacone sono acclusi nella confezione.
Vedere il paragrafo 6.6. per informazioni sulla somministrazione.


 

4.3 Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

 

4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d’ impiego

Pazienti diabetici

In accordo all’attuale pratica clinica, in alcuni pazienti diabetici che aumentano di peso durante il trattamento con pregabalin può essere necessario modificare il dosaggio dei medicinali ipoglicemizzanti.

 

Reazioni di ipersensibilità

Nella fase di commercializzazione del medicinale sono state segnalate reazioni di ipersensibilità, inclusi casi di angioedema. Il trattamento con pregabalin deve essere immediatamente interrotto in presenza di sintomi di angioedema come gonfiore del viso, gonfiore periorale o gonfiore delle vie respiratorie superiori.
Capogiri, sonnolenza, perdita di coscienza, confusione e compromissione della memoria.
Il trattamento con pregabalin è stato associato a capogiri e sonnolenza che possono aumentare, nei pazienti anziani, il rischio di lesioni accidentali (cadute). Sono stati inoltre segnalati casi di perdita di coscienza, confusione e compromissione mentale. Pertanto, si dovrà consigliare ai pazienti di fare attenzione fino a quando non avranno familiarizzato con i potenziali effetti di questo medicinale.

 

Effetti relativi alla vista

Negli studi clinici controllati, in una percentuale superiore di pazienti trattati con pregabalin rispetto ai pazienti trattati con placebo è stato segnalato un offuscamento della vista che si è risolto, nella maggior parte dei casi, con il proseguimento del trattamento. Negli studi clinici in cui è stato effettuatoun test oftalmologico, l’incidenza di riduzione dell’acuità visiva e di alterazioni del campo visivo èstata maggiore nei pazienti in trattamento con pregabalin rispetto a quelli trattati con placebo; l’incidenza delle alterazioni rilevate all’esame fondoscopico è stata invece maggiore nei pazienti in trattamento con placebo (vedere paragrafo 5.1).
Reazioni avverse a carico della vista, tra cui perdita della vista, offuscamento della vista o altre alterazioni dell’acuità visiva, molte delle quali transitorie, sono state segnalate anche nella fase di commercializzazione del medicinale. La sospensione del trattamento con pregabalin può portare ad una risoluzione o ad un miglioramento di questi sintomi della vista.

 

Insufficienza renale

Sono stati segnalati casi di insufficienza renale e in alcuni casi l’interruzione del trattamento con pregabalin ha messo in evidenza che questa reazione avversa è reversibile.

 

Interruzione del trattamento concomitante con medicinali antiepilettici

Non ci sono dati sufficienti in base ai quali, una volta ottenuto il controllo degli attacchi epilettici mediante assunzione di pregabalin in terapia aggiuntiva, si possa sospendere il trattamento concomitante con altri medicinali antiepilettici e mantenere la monoterapia con pregabalin.

 

Sintomi da astinenza

In alcuni pazienti, a seguito della sospensione di trattamenti a breve e a lungo termine con pregabalinsono stati osservati sintomi da astinenza. Sono stati segnalati i seguenti eventi: insonnia, cefalea, nausea, ansia, diarrea, sindrome influenzale, nervosismo, depressione, dolore, convulsioni, iperidrosi e capogiri, suggestivi di dipendenza fisica. I pazienti devono essere informati di questa evenienza prima dell’inizio del trattamento.
Durante il trattamento con pregabalin o subito dopo l’interruzione del trattamento, possono verificarsi convulsioni, incluso stato epilettico e crisi convulsive di tipo grande male.
Per quanto riguarda l’interruzione del trattamento a lungo termine con pregabalin, i dati suggeriscono che l’incidenza e la severità dei sintomi da sospensione possano essere correlati alla dose.

 

Insufficienza cardiaca congestizia

Durante la fase di commercializzazione del medicinale sono stati segnalati casi di insufficienza cardiaca congestizia in alcuni pazienti in trattamento con pregabalin. Queste reazioni si osservano principalmente in pazienti anziani con malattia cardiovascolare in trattamento con pregabalin per il dolore neuropatico. Pregabalin deve essere utilizzato con cautela in questi pazienti. La sospensione del trattamento con pregabalin può risolvere questa condizione.
Trattamento del dolore neuropatico centrale dovuto ad una lesione del midollo spinale.
Nel trattamento del dolore neuropatico centrale dovuto ad una lesione del midollo spinale l’incidenza delle reazioni avverse in generale, delle reazioni avverse del sistema nervoso centrale e della sonnolenza in particolare, è aumentata. Ciò può essere attribuito ad un effetto aggiuntivo causato daimedicinali concomitanti (p.es. agenti anti-spastici) necessari per questa patologia. Ciò deve essere tenuto in considerazione quando pregabalin viene prescritto in questa patologia.

 

Depressione respiratoria

Si sono verificati casi di grave depressione respiratoria in relazione all’uso di pregabalin. I pazienti con funzione respiratoria compromessa, malattie respiratorie o neurologiche, compromissione renale, uso concomitante di depressori del SNC e gli anziani potrebbero presentare un rischio maggiore di manifestare questa grave reazione avversa. In questi pazienti potrebbero essere necessari aggiustamenti posologici (vedere paragrafo 4.2).

 

Ideazione e comportamento suicidari

Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con medicinali antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di studi clinici randomizzati e controllati verso placebo eseguiti con farmaci antiepilettici ha inoltre evidenziato un lieve incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidari. Il meccanismo di tale rischio non è noto e i dati disponibili non escludono la possibilità di un aumentato rischio durante il trattamento con pregabalin.
Pertanto, i pazienti devono essere monitorati per la comparsa di segni di ideazione e comportamento suicidari e un appropriato trattamento deve essere preso in considerazione. I pazienti (e coloro che se ne prendono cura) devono essere avvisati di consultare il medico nel caso in cui emergano segni di ideazione o comportamento suicidari.

 

Ridotta funzionalità del tratto gastrointestinale inferiore

Durante la fase di commercializzazione del medicinale sono stati segnalati eventi correlati ad una ridotta funzionalità del tratto gastrointestinale inferiore (p.es. ostruzione intestinale, ileo paralitico, stipsi) quando pregabalin è stato somministrato insieme ai medicinali che possono causare stipsi, come gli analgesici oppioidi. Quando pregabalin e gli oppioidi vengono utilizzati in associazione, si possono prendere in considerazione misure preventive della stipsi (in particolare nelle donne e nei soggetti anziani).

 

Uso concomitante con oppioidi

A causa del rischio di depressione del SNC, si consiglia cautela nel prescrivere pregabalin in concomitanza con oppioidi (vedere paragrafo 4.5). In uno studio caso-controllo condotto su consumatori di oppiodi, nei pazienti che assumevano pregabalin in concomitanza con un oppioide era presente un aumentato rischio di decesso correlato agli oppioidi, rispetto all’uso di soli oppioidi (oddsratio corretto [aOR], 1,68 [IC al 95%, 1,19-2,36]). Questo aumentato rischio è stato osservato a basse dosi di pregabalin (≤ 300 mg, aOR 1.52 [95% CI, 1.04 – 2.22]) ed era presente un trend per un maggiore rischio a dosi elevate di pregabalin (> 300 mg, aOR 2.51 [95% CI 1.24 – 5.06]).

 

Uso improprio, abuso potenziale o dipendenza

Sono stati segnalati casi di uso improprio, abuso e dipendenza. È necessario fare attenzione in pazienti con storia di abuso di sostanze e il paziente deve essere monitorato per la possibile insorgenza di sintomi di uso improprio, abuso o dipendenza da pregabalin (sono stati riportati casi di sviluppo di tolleranza, aumento della dose, comportamento di ricerca compulsiva del farmaco).

 

Encefalopatia

Sono stati segnalati casi di encefalopatia, per la maggior parte in pazienti con condizioni di base che possono far precipitare un’encefalopatia.

 

Eccipienti che possono causare reazioni allergiche

La soluzione orale di Lyrica contiene metilparaidrossibenzoato epropilparaidrossibenzoato che possono causare rezioni allergiche (l’effetto può essere ritardato).

 

Contenuto di sodio

Lyrica contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per una dosa giornaliera massima di 600 mg (30 ml). I pazienti che seguono una dieta a basso contenuto di sodio possono essere informati che questo medicinale è essenzialmente “senza sodio”.

 

4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione

Poiché pregabalin viene principalmente escreto immodificato nella urine, subisce un metabolismo trascurabile nell’uomo (< 2% di una dose si ritrova nelle urine sotto forma di metaboliti), non inibisce il metabolismo dei farmaci in vitro e non si lega alle proteine plasmatiche, è improbabile che causi o subisca interazioni farmacocinetiche.

 

Studi in vivo e analisi farmacocinetica di popolazione

Di conseguenza, negli studi in vivo non sono state osservate interazioni farmacocinetiche clinicamente rilevanti tra pregabalin e fenitoina, carbamazepina, acido valproico, lamotrigina, gabapentin, lorazepam, ossicodone o etanolo. L’analisi farmacocinetica sulla popolazione ha indicato che antidiabetici orali, diuretici, insulina, fenobarbital, tiagabina e topiramato non hanno avuto un effetto clinicamente significativo sulla clearance del pregabalin.

 

Contraccettivi orali, noretisterone e/o etinilestradiolo

La somministrazione concomitante di pregabalin con i contraccettivi orali noretisterone e/o etinilestradiolo non influenza la farmacocinetica delle due sostanze allo steady-state.



Prodotti medicinali con effetto sul sistema nervoso centrale

Pregabalin può potenziare gli effetti di etanolo e lorazepam.
Durante la fase di commercializzazione del medicinale sono stati segnalati casi di insufficienza respiratoria, coma e decessi in pazienti in trattamento con pregabalin e oppioidi e/o altri medicinali che deprimono il sistema nervoso centrale (SNC). Sembra che pregabalin abbia un effetto additivo sulla compromissione della funzione cognitiva e sulla funzione motoria causate dall’ossicodone.

 

Interazioni e soggetti anziani

Non sono stati condotti specifici studi di interazione farmacodinamica in volontari sani anziani. Studi di interazione sono stati condotti solo negli adulti.

 

4.6 Fertilità, gravidanza ed allattamento


Donne in età fertile / Contraccezione negli uomini e nelle donne

Poichè non è ancora conosciuto il potenziale rischio nell’uomo, le donne in età fertile devono utilizzare un metodo di contraccezione efficace.

 

Gravidanza

Non sono disponibili dati adeguati sull’uso di pregabalin in donne in gravidanza.
Studi condotti sull’animale hanno dimostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Non è noto il potenziale rischio per l’uomo. Lyrica non deve essere utilizzato durante la gravidanza a meno che non sia chiaramente necessario (se il beneficio per la madre è chiaramente superiore al potenziale rischio per il feto).


 

Allattamento

Pregabalin è escreto nel latte materno (vedere paragrafo 5.2). L’effetto dipregabalin su neonati/lattanti è sconosciuto. Si deve decidere se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia con pregabalintenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.

 

Fertilità

Non ci sono dati clinici sugli effetti del pregabalin sulla fertilità femminile.
In uno studio clinico per valutare l’effetto del pregabalin sulla motilità dello sperma, pazienti maschi sani sono stati esposti ad una dose di pregabalin di 600 mg/giorno. Dopo 3 mesi di trattamento non sono stati evidenziati effetti sulla motilità dello sperma.
Uno studio di fertilità nelle femmine di ratto ha dimostrato delle reazioni avverse nella riproduzione.
Lo studio di fertilità nei maschi di ratto ha dimostrato reazioni avverse nella riproduzione e nellosviluppo. La rilevanza clinica di queste patologie è sconosciuta. (vedere paragrafo 5.3).



4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Lyrica può avere un’influenza minima o moderata sulla capacità di guidare e usare macchinari. Lyricapuò causare capogiri e sonnolenza e pertanto può influenzare la capacità di guidare veicoli o usare macchinari. Si deve consigliare ai pazienti di non guidare, utilizzare macchinari complessi o intraprendere altre attività potenzialmente pericolose fino a quando non sarà noto se questo medicinale influenza la loro capacità di svolgere queste attività.



4.8 Effetti indesiderati

Il programma clinico di pregabalin ha coinvolto oltre 8900 pazienti trattati con pregabalin; di questi pazienti oltre 5600 sono stati arruolati in studi clinici controllati in doppio cieco verso placebo. Le reazioni avverse segnalate più comunemente sono state capogiri e sonnolenza. Le reazioni avverse sono state di solito di intensità lieve-moderata. In tutti gli studi controllati, la percentuale di interruzione per reazioni avverse è stata del 12 % per i pazienti in trattamento con pregabalin e del 5 % per quelli in trattamento con placebo. Le reazioni avverse più comuni che hanno comportato l’interruzione del trattamento con pregabalin sono state capogiri e sonnolenza.

Nella tabella 2 sottostante sono elencate tutte le reazioni avverse che si sono verificate con un’incidenza maggiore del placebo ed in più di un paziente e sono classificate per classe sistemica organica e per frequenza (molto comune (≥ 1/10), comune (≥ 1/100, < 1/10), non comune (≥ 1/1.000, < 1/100), raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine di gravità decrescente.
Le reazioni avverse elencate possono essere associate anche alla malattia di base e/o all’impiego di farmaci concomitanti.
Nel trattamento del dolore neuropatico centrale dovuto ad una lesione del midollo spinale l’incidenza delle reazioni avverse in generale, delle reazioni del SNC e della sonnolenza in particolare, è aumentata (vedere paragrafo 4.4).

Altre reazioni segnalate durante la fase di commercializzazione del medicinale sono incluse in corsivo nella lista sottostante.



Tabella 2. Reazioni avverse da pregabalin

 

Classificazione per sistemie organi

Reazioni avverse

Infezioni ed infestazioni

 

Comune    

Nasofaringite

Patologie del sistema emolinfopoietico

 

Non comune

Neutropenia

Disturbi del sistema immunitario

 

Non Comune                                                                               

Ipersensibilità

Raro

Angioedema, reazione allergica

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

 

Comune

Aumento dell’appetito

Non comune                                                                               

Anoressia, ipoglicemia

Disturbi psichiatrici

 

Comune 

Euforia, confusione, irritabilità,                                                                                              disorientamento, insonnia, riduzione  della  libido                                                                                                                              

Non comune

 

Allucinazioni, attacchi di panico, irrequietezza, agitazione, depressione, umore depresso, innalzamento del tono dell’umore, aggressività, alterazioni dell’umore, depersonalizzazione, difficoltà nel trovare le parole, sogni alterati, aumento della libido, anorgasmia, apatia

 

Raro

Disinibizione

Patologie del sistema nervoso

 

 

Molto comune

Capogiri, sonnolenza, cefalea

Comune

Atassia, coordinazione alterata, tremori, disartria, amnesia, compromissione della memoria, disturbi dell’attenzione, parestesia, ipoestesia, sedazione, disturbi dell’equilibrio, letargia

Non comune

Sincope, stupor, mioclono, perdita di coscienza, iperattività psicomotoria, discinesia, capogiri posturali, tremore intenzionale, nistagmo, disturbi cognitivi, compromissione mentale, alterazioni

del linguaggio, iporeflessia, iperestesia, sensazione di bruciore, ageusia, malessere

Raro

Convulsioni, parosmia, ipocinesia, disgrafia, parkinsonismo

Patologie dell’occhio

Comune

Offuscamento della vista, diplopia

Non Comune

 

Perdita della visione periferica, disturbi della vista, gonfiore oculare, disturbi del campo visivo, riduzione dell’acuità visiva, dolore oculare, astenopia, fotopsia, secchezza oculare, aumento

della lacrimazione, irritazione oculare

Raro

Convulsioni, parosmia, ipocinesia, disgrafia, parkinsonismo

Patologie dell'orecchio e del labirinto

 

Comune

Vertigini

Non comune

Iperacusia

Patologie cardiache

Non comune

Tachicardia, blocco atrioventricolare di primo grado, bradicardia sinusale, insufficienza cardiaca congestizia

Raro

Prolungamento dell’intervallo QT, tachicardia sinusale, aritmia sinusale

Patologie vascolari

Non comune

Ipotensione, ipertensione, vampate di calore, rossore (flushing), sensazione di freddo a livello periferico

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Non comune

Dispnea, epistassi, tosse, congestione nasale, rinite, russare, secchezza nasale

Raro

Edema polmonare, senso di costrizione alla gola

Non Nota

Depressione Respiratoria

Patologie gastrointestinali

Comune

Vomito, nausea, stipsi, diarrea, flatulenza, distensione addominale, secchezza della bocca

Non comune

Malattia da reflusso gastroesofageo, ipersecrezione salivare, ipoestesia orale

Raro

Ascite, pancreatite, gonfiore della lingua,disfagia

Patologie epatobiliari

Non comune

Enzimi del fegato elevati*

Raro

Ittero

Molto raro

Insufficienza epatica, epatite

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comune

Rash papulare, orticaria, iperidrosi, prurito

Raro

Sindrome di Stevens-Johnson, sudori freddi

Patologie dell’apparato muscoloscheletrico e tessuto connettivo

Comune

Crampi muscolari, artralgia, dolore alla schiena, dolore agli arti, spasmi del tratto cervicale

Non comune

Gonfiore delle articolazioni, mialgia, contrazioni muscolari, dolore al collo, rigidità muscolare

Raro

Rabdomiolisi

Patologie renali e urinarie

Non comune

Incontinenza urinaria, disuria

Raro

Insufficienza renale, oliguria, ritenzione urinaria

Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella

Comune

Disfunzione erettile

Non comune

Disfunzione sessuale, ritardo nell’eiaculazione, dismenorrea, dolore al seno

Raro

Amenorrea, secrezione mammaria, ingrandimento del seno, ginecomastia

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune

Edema periferico, edema, anomalie dell’andatura, cadute, sensazione diubriachezza, sentirsi strani, spossatezza

Non comune

Edema generalizzato, edema facciale, costrizione del torace, dolore, piressia, sete, brividi, astenia

Esami diagnostici

Comune

Aumento di peso

Non comune

Aumento della creatinfosfochinasi ematica, aumento della glicemia, riduzione della conta piastrinica, aumento della creatinina ematica, riduzione della potassiemia, riduzione di peso

Raro

Riduzione del numero dei globuli bianchi


*
Aumento della alanina amino transferasi (ALT), aumento dell’aspartato aminotransferasi (AST).

 

In alcuni pazienti, a seguito della sospensione di trattamenti a breve e a lungo termine con pregabalinsono stati osservati sintomi da sospensione. Sono state segnalate le seguenti reazioni: insonnia,cefalea, nausea, ansia, diarrea, sindrome influenzale, convulsioni, nervosismo, depressione, dolore,iperidrosi e capogiri, suggestivi di dipendenza fisica. I pazienti devono essere informati di questaevenienza prima dell’inizio del trattamento.
Per quanto riguarda l’interruzione del trattamento a lungo termine con pregabalin, i dati suggerisconoche l’incidenza e la severità dei sintomi da sospensione possano essere correlati alla dose.

 

Popolazione pediatrica

Il profilo di sicurezza di pregabalin osservato in cinque studi pediatrici in pazienti con crisi epiletticheparziali con o senza generalizzazione secondaria (studio di sicurezza ed efficacia di 12 settimane inpazienti di età compresa tra 4 e 16 anni, n=295; studio di sicurezza ed efficacia di 14 giorni in pazientidi età compresa tra 1 mese e meno di 4 anni, n=175; studio di farmacococinetica e tollerabilità, n=65 edue studi di estensione in aperto di 1 anno per la sicurezza, n=54 e n=431) era simile a quelloosservato negli studi sugli adulti di pazienti con epilessia. Gli eventi avversi più comuni osservati nellostudio di 12 settimane con il trattamento con pregabalin sono stati sonnolenza, piressia, infezione dellevie respiratorie superiori, appetito aumentato, peso aumentato e nasofaringite . Gli eventi avversi piùcomuni osservati nello studio di 14 giorni con il trattamento con pregabalin sono stati sonnolenza,infezione delle vie respiratorie superiori e piressia (vedere paragrafi 4.2, 5.1 e 5.2).

 

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinaleè importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio delmedicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite ilsistema nazionale di segnalazione riportato nell’Allegato V.



4.9 Sovradosaggio

Durante la fase di commercializzazione del medicinale, le reazioni avverse più comunementeosservate quando pregabalin è stato assunto a dosi superiori a quelle raccomandate hanno inclusosonnolenza, stato confusionale, agitazione e irrequietezza. Sono state riportate anche crisi epilettiche.
In rare occasioni, sono stati riportati casi di coma.
Il trattamento del sovradosaggio di pregabalin deve includere misure generali di supporto e, se necessario, può includere l’emodialisi (vedere paragrafo 4.2 Tabella 1).



5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

 

5.1 Proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: Antiepilettici, altri antiepilettici codice ATC: N03AX16.


Il principio attivo, pregabalin, è un analogo [(S)-3-(aminometil)-5-acido metilesanoico] dell’acidogamma-aminobutirrico.


 

Meccanismo d’azione

Pregabalin si lega alla subunità accessoria (proteina 2-) dei canali del calcio voltaggio-dipendentinel sistema nervoso centrale.

 

Efficacia e sicurezza clinica

Dolore neuropatico

L’efficacia è stata dimostrata in studi sulla neuropatia diabetica, sulla nevralgia post-erpetica e sullelesioni del midollo spinale. L’efficacia non è stata studiata in altri modelli di dolore neuropatico.
Pregabalin è stato studiato in 10 studi clinici controllati, nei quali è stato somministrato 2 volte algiorno (BID) per un periodo fino a 13 settimane e 3 volte al giorno (TID) per un periodo fino a8 settimane. Nel complesso, i profili di sicurezza e di efficacia per i regimi posologici BID e TID sonostati simili.
Negli studi clinici fino a 12 settimane su entrambi, dolore neuropatico periferico e centrale, è stataosservata una riduzione del dolore dopo una settimana di trattamento e tale riduzione si è mantenutaper tutta la durata del trattamento.
Negli studi clinici controllati sul dolore neuropatico periferico il 35% dei pazienti trattati conpregabalin ed il 18% di quelli in trattamento con placebo ha riportato un miglioramento del 50% nellascala del dolore. Nei pazienti che non hanno riportato sonnolenza, questo miglioramento è statoosservato nel 33% dei pazienti trattati con pregabalin e nel 18% di quelli in trattamento con placebo.
La percentuale di risposta per i pazienti che hanno riportato sonnolenza è stata del 48% per i pazientitrattati con pregabalin e del 16% per quelli trattati con placebo.
Nello studio clinico controllato sul dolore neuropatico centrale, il 22% dei pazienti trattati conpregabalin ed il 7% di quelli che assumevano placebo hanno riportato un miglioramento del 50% nellascala del dolore.



Epilessia

Trattamento aggiuntivo

Pregabalin è stato studiato in 3 studi clinici controllati della durata di 12 settimane sia consomministrazione BID che TID. Nel complesso, i profili di sicurezza e di efficacia per i regimi disomministrazione BID o TID sono stati simili.
È stata osservata una riduzione nella frequenza degli attacchi epilettici entro una settimana ditrattamento.



Popolazione pediatrica

L’efficacia e la sicurezza di pregabalin come trattamento aggiuntivo per l’epilessia nei pazientipediatrici di età inferiore ai 12 anni e negli adolescenti non sono state stabilite. Gli eventi avversiosservati in uno studio di farmacocinetica e tollerabilità nel quale sono stati arruolati pazienti di etàcompresa tra 3 mesi e 16 anni (n=65) con crisi epilettiche parziali erano simili a quelli osservati negliadulti. I risultati di uno studio controllato con placebo di 12 settimane di 295 pazienti pediatrici di etàcompresa tra 4 e 16 anni e di uno studio controllato con placebo di 14 giorni di 175 pazienti pediatricidi età compresa tra 1 mese e meno di 4 anni eseguiti per valutare l’efficacia e la sicurezza dipregabalin come terapia aggiuntiva per il trattamento di crisi epilettiche parziali e di due studi disicurezza in aperto di 1 anno, condotti rispettivamente in 54 e 431 pazienti pediatrici di età compresatra 3 mesi e 16 anni, con epilessia, indicano che gli eventi avversi di piressia e infezioni delle vierespiratorie superiori sono stati osservati con maggiore frequenza rispetto agli studi condotti negliadulti in pazienti con epilessia (vedere paragrafi 4.2, 4.8 e 5.2).
Nello studio di 12 settimane, controllato con placebo pazienti pediatrici (di età compresa tra 4 e16 anni) sono stati assegnati a pregabalin 2,5 mg/kg/die (massimo 150 mg/die), pregabalin 10mg/kg/die (massimo 600 mg/die) o placebo. La percentuale dei soggetti con una riduzione di almeno il50% dell’insorgenza di attacchi epilettici parziali, in confronto alla baseline è stato del 40,6% deisoggetti trattati con pregabalin 10 mg/kg/die (p=0,0068 versus placebo), del 29,1% dei soggettitrattati con pregabalin 2,5 mg/kg/die (p=0,2600 versus placebo), e del 22,6% di quelli che hannoricevuto il placebo.
Nello studio di 14 giorni controllato con placebo, pazienti pediatrici (di età compresa tra 1 mese emeno di 4 anni) sono stati assegnati a pregabalin 7 mg/kg/die, pregabalin 14 mg/kg/die o placebo. Lafrequenza degli attacchi epilettici mediana in 24 ore al basale e alla visita finale è stata di 4,7 e 3,8 perpregabalin 7 mg/kg/die, 5,4 e 1,4 per pregabalin 14 mg/kg/die e 2,9 e 2,3 per placebo, rispettivamente.
Pregabalin 14 mg/kg/die ha significativamente ridotto la frequenza trasformata logaritmicamente degliattacchi epilettici parziali rispetto al placebo (p=0,0223); pregabalin 7 mg/kg/die non ha mostratoalcun miglioramento rispetto al placebo.
In uno studio di 12 settimane controllato con placebo in soggetti con crisi tonico-clonichegeneralizzate primarie (PGTC) a 219 soggetti (di età compresa tra 5 e 65 anni, di cui 66 di etàcompresa tra 5 e 16 anni) è stato assegnato pregabalin 5 mg/kg/die (massimo 300 mg/die),10 mg/kg/die (massimo 600 mg/die) o placebo, come terapia aggiuntiva. La percentuale di soggetticon una riduzione di almeno il 50% della frequenza di crisi PGTC è stata rispettivamente del 41,3%,38,9% e 41,7% per pregabalin 5 mg/kg/die, pregabalin 10 mg/kg/die e placebo.

 

Monoterapia (Pazienti di nuova diagnosi)

Pregabalin è stato studiato in 1 studio clinico controllato della durata di 56 settimane consomministrazione BID. Pregabalin non ha mostrato non-inferiorità alla lamotrigina considerato comeendpoint un periodo di 6 mesi senza attacchi epilettici. Pregabalin e lamotrigina si sono dimostratisimilmente sicuri e ben tollerati.

 

Disturbo d’Ansia Generalizzata

Pregabalin è stato studiato in 6 studi clinici controllati della durata di 4-6 settimane, in uno studio su soggetti anziani della durata di 8 settimane ed in uno studio a lungo termine, con una fase di 6 mesi indoppio cieco, sulla prevenzione delle ricadute.
Entro una settimana di trattamento è stata osservata un’attenuazione dei sintomi del Disturbo d’AnsiaGeneralizzata della Scala di Hamilton per l’Ansia (HAM-A).
Negli studi clinici controllati (durata 4-8 settimane), il 52% dei pazienti trattati con pregabalin ed il38% di quelli del gruppo placebo hanno riportato un miglioramento di almeno il 50% nel punteggiototale della scala HAM-A dal basale alla fine dello studio.
In studi controllati, una percentuale superiore di pazienti trattati con pregabalin rispetto ai pazientitrattati con placebo ha segnalato offuscamento della vista che si è risolto, nella maggior parte dei casi,con il proseguimento del trattamento. In oltre 3600 pazienti arruolati negli studi clinici controllati èstato effettuato un test oftalmologico (incluso il test dell’acuità visiva, l’esame formale del campovisivo e l’esame fondoscopico con pupilla dilatata). In questi pazienti, l’acuità visiva si è ridotta del6,5% nei pazienti in trattamento con pregabalin e nel 4,8% di quelli trattati con placebo. Alterazionidel campo visivo sono state rilevate nel 12,4% dei pazienti in trattamento con pregabalin e nell’11,7%di quelli trattati con placebo. Alterazioni all’esame fondoscopico sono state osservate nell’1,7% deipazienti in trattamento con pregabalin e nel 2,1% di quelli trattati con placebo.



5.2 Proprietà farmacocinetiche

La farmacocinetica di pregabalin allo steady-state è simile nei volontari sani, nei pazienti epilettici intrattamento con medicinali antiepilettici e nei pazienti con dolore cronico.



Assorbimento

Pregabalin viene rapidamente assorbito quando somministrato a digiuno, con concentrazioniplasmatiche di picco raggiunte entro 1 ora dalla somministrazione di una dose singola o di dosi multiple. La biodisponibilità orale di pregabalin è ≥90% ed è indipendente dalla dose. A seguito disomministrazioni ripetute, lo steady-state viene raggiunto entro 24-48 ore. Il tasso di assorbimento dipregabalin diminuisce quando viene somministrato insieme al cibo, con una riduzione della Cmax dicirca il 25-30 % ed un ritardo nel tmax di circa 2,5 ore. Tuttavia, la somministrazione di pregabalin conil cibo non ha un effetto clinicamente significativo sull’assorbimento di pregabalin.



Distribuzione

Negli studi preclinici, è stato dimostrato che pregabalin attraversa la barriera ematoencefalica nei topi,ratti e scimmie. È stato dimostrato che pregabalin attraversa la placenta nei ratti ed è presente nel lattedei ratti che allattano. Nell’uomo, il volume apparente di distribuzione di pregabalin a seguito disomministrazione orale è di circa 0,56 l/kg. Pregabalin non si lega alle proteine plasmatiche.

 

Biotrasformazione

Pregabalin viene metabolizzato nell’uomo in modo trascurabile. In seguito alla somministrazione diuna dose di pregabalinradiomarcato, circa il 98 % della radioattività riscontrata nelle urine erapresente sotto forma di farmaco immodificato. Il derivato N-metilato del pregabalin, il principalemetabolita del pregabalin riscontrato nelle urine, corrisponde allo 0,9 % della dose. Negli studipreclinici, non vi è stata un’indicazione di racemizzazione del pregabalin S-enantiomero in Renantiomero.

 

Eliminazione

Pregabalin viene eliminato dalla circolazione principalmente attraverso escrezione renale sotto forma di farmaco immodificato. L’emivita media di eliminazione di pregabalin è di 6,3 ore. La clearance plsmatica e la clearance renale sono direttamente proporzionali alla clerance della creatinina (vedere paragrafo 5.2 Compromissione renale).
In pazienti con ridotta funzionalità renale o sottoposti ad emodialisi è necessario un aggiustamento posologico (vedere paragrafo 4.2 Tabella 1).

 

Linearità/non linearità

La farmacocinetica di pregabalin è lineare nell’ambito del range posologico giornaliero raccomandato.
La variabilità nella farmacocinetica fra i soggetti è bassa (<20%). La farmacocinetica a seguito di dosi multiple è prevedibile dai dati in dose singola. Pertanto, non è necessario un monitoraggio di routine delle concentrazioni plasmatiche di pregabalin.

 

Sesso

Gli studi clinici indicano che il sesso non influisce in modo clinicamente significativo sulle concentrazioni plasmatiche di pregabalin.



Compromissione renale

La clearance di pregabalin è direttamente proporzionale alla clearance della creatinina. Inoltre, pregabalin viene rimosso in maniera efficace dal plasma mediante emodialisi (dopo una seduta di emodialisi di 4 ore le concentrazioni plasmatiche di pregabalin si riducono di circa il 50%). Poiché l’eliminazione renale rappresenta la principale via di eliminazione, nei pazienti con compromissione renale è necessaria una riduzione della dose e dopo una seduta di emodiliasi è necessaria la somministrazione di una dose supplementare (vedere paragrafo 4.2 Tabella 1).

 

Compromissione epatica

Non sono stati condotti studi specifici di farmacocinetica in pazienti con compromissione della funzionalità epatica. Poiché pregabalin non viene metabolizzato in modo significativo e viene escreto principalmente sotto forma di farmaco immodificato nelle urine, la compromissione della funzionalità epatica non dovrebbe alterare significativamente le concentrazioni plasmatiche di pregabalin.



Popolazione pediatrica

La farmacocinetica di pregabalin è stata valutata in uno studio di farmacocinetica e tollerabilità in pazienti pediatrici con epilessia (fasce d’età: da 1 a 23 mesi, da 2 a 6 anni, da 7 a 11 anni e da 12 a 16 anni) a livelli di dose di 2,5, 5, 10 e 15 mg/kg/die.
Dopo la somministrazione orale di pregabalin a pazienti pediatrici a digiuno, in generale, il tempo per raggiungere la concentrazione plasmatica di picco era simile in tutte le fasce d’età ed era compreso tra 0,5 ore e 2 ore dopo la dose.
I parametri di Cmax e AUC di pregabalin aumentavano in modo lineare con l’incremento della dose in ciascuna fascia d’età. L’AUC risultava ridotta del 30% nei pazienti pediatrici di peso inferiore a 30 kg, a causa di un aumento del 43% della clearance corretta per il peso corporeo per questi pazienti in confronto ai pazienti di peso ≥30 kg.
L’emivita terminale di pregabalin era in media di circa 3-4 ore nei pazienti pediatrici fino ai 6 anni di età e di 4-6 ore in quelli di età pari e superiore ai 7 anni.
L’analisi di farmacocinetica sulla popolazione ha mostrato che la clearance della creatinina era una covariata significativa della clearance di pregabalin somministrato per via orale, il peso corporeo era una covariata significativa del volume di distribuzione orale apparente di pregabalin e queste correlazioni erano simili nei pazienti pediatrici e adulti.
La farmacocinetica di pregabalin nei pazienti di età inferiore ai 3 mesi non è stata studiata (vedere paragrafi 4.2, 4.8 e 5.1).

 

Anziani

La clearance di pregabalin tende a diminuire con l’aumentare dell’età. Questa riduzione nella clearance di pregabalin somministrato per via orale è in linea con le riduzioni della clearance dellacreatinina associate all’aumentare dell’età. In pazienti che presentano una compromissione dellafunzionalità renale correlata all’età può essere necessaria una riduzione della dose di pregabalin(vedere paragrafo 4.2 Tabella 1).

 

Madri che allattano al seno

La farmacocinetica di pregabalin alla dose di 150 mg ogni 12 ore (dose giornaliera di 300 mg) è stata valutata in 10 donne che allattavano ad almeno 12 settimane dal parto. L’allattamento ha influito poco o nulla sulla farmacocinetica di pregabalin. Pregabalin è stato escreto nel latte materno con concentrazioni medie allo stato stazionario pari al 76% circa di quelle del plasma materno. La dose stimata per il neonato dal latte materno (presupponendo un consumo medio di latte di 150 ml/kg/die) di donne trattate con 300 mg/die o con la dose massima di 600 mg/die sarebbe rispettivamente di 0,31 o 0,62 mg/kg/die. Queste dosi stimate corrispondono al 7% circa della dose giornaliera materna totale in termini di mg/kg.

 

5.3 Dati preclinici di sicurezza

Sulla base di studi convenzionali di farmacologia di sicurezza nell’animale, pregabalin è stato ben tollerato alle dosi clinicamente significative. Negli studi di tossicità per somministrazioni ripetute nel ratto e nella scimmia, sono stati osservati effetti sul Sistema Nervoso Centrale inclusi ipoattività, iperattività e atassia. Nel ratto albino anziano è stato comunemente osservato un aumento di incidenza dell’atrofia retinica a seguito dell’esposizione a lungo termine al pregabalin con un’esposizione ≥5 volte l’esposizione media nell’uomo alle massime dosi cliniche raccomandate.
Pregabalin non si è dimostrato teratogeno nel topo, nel ratto o nel coniglio. Nei ratti e nei conigli si è verificata tossicità fetale solo con esposizioni sufficientemente al di sopra dell’esposizione nell’uomo.
Negli studi di tossicità prenatale/postnatale, pregabalin ha indotto tossicità nello sviluppo della prole nei ratti ad un’esposizione >2 volte l’esposizione umana massima raccomandata.
Effetti avversi sulla fertilità nei maschi e nelle femmine di ratto, sono stati osservati solo con esposizioni sufficientemente al di sopra dell’esposizione terapeutica. Gli effetti avversi negli organi riproduttivi e nei parametri dello sperma dei maschi di ratto sono reversibili e si verificano solo ad una esposizione al di sopra di quella terapeutica oppure sono associati ad un processo degenerativo spontaneo dell’organo riproduttivo del maschio del ratto. Tuttavia gli effetti sono considerati minori o comunque non di rilevanza clinica.
Pregabalin non si è dimostrato genotossico sulla base dei risultati di una serie di test in vitro ed in vivo.
Sono stati condotti studi di carcinogenesi a due anni con pregabalin in ratti e topi. Non è stata osservata formazione di tumori nei ratti esposti a dosi fino a 24 volte superiori l’esposizione media nell’uomo alla massima dose clinica raccomandata di 600 mg/die. Nei topi, non è stato osservato un aumento di incidenza dei tumori con esposizioni simili all’esposizione media nell’uomo, ma è stato osservato un aumento di incidenza di emangiosarcoma con esposizioni più elevate. Il meccanismo non genotossico della formazione di tumori indotta da pregabalin nei topi causa alterazioni piastriniche ed un’associata proliferazione delle cellule endoteliali. Queste alterazioni piastriniche non sono stateriscontrate nei ratti o nell’uomo sulla base dei dati clinici limitati a breve ed a lungo termine. Non vi èevidenza per suggerire un rischio associato nell’uomo.
Nei ratti giovani i tipi di tossicità non differiscono qualitativamente da quelli osservati nei ratti adulti.
Tuttavia, i ratti giovani sono più sensibili. Alle esposizioni terapeutiche, si sono evidenziati segni clinici a carico del Sistema Nervoso Centrale di iperattività e brussismo ed alcuni cambiamenti nella crescita (riduzione transitoria dell’aumento del peso corporeo). Sono stati osservati effetti sul ciclo mestruale con 5 volte l’esposizione terapeutica nell’uomo. Una riduzione della risposta di soprassalto agli stimoli acustici è stata osservata nei ratti giovani 1-2 settimane dopo un’esposizione 2 volte maggiore l’esposizione terapeutica umana. Nove settimane dopo l’esposizione, questo effetto non è stato più osservato.



6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

 

6.1 Elenco degli eccipienti

  • Metilparaidrossibenzoato (E218).
  • Propilparaidrossibenzoato (E216).
  • Sodio diidrogeno fosfato anidro.
  • Disodio fosfato anidro (E339).
  • Sucralosio (E955).
  • Aroma artificiale di fragola [contiene piccole quantità di etanolo (alcool)].
  • Acqua purificata.

 

6.2 Incompatibilità

Non pertinente.



6.3 Periodo di validità

2 anni.



6.4 Precauzioni particolari per la conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.



6.5 Natura e contenuto del contenitore

Flacone bianco in polietilene ad alta densità (HDPE) con chiusura rivestita in polietilene, contenente 473 ml di soluzione orale, confezionato in un astuccio di cartone. L’astuccio contiene anche una siringa per uso orale da 5 ml ed un adattatore a pressione per il flacone avvolti in un involucro trasparente di polietilene.



6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

Nessuna istruzione particolare.

 

Metodo di somministrazione

1. Aprire il flacone e al primo utilizzo inserire l’adattatore a pressione per il flacone.
2. Inserire la siringa nell’adattatore ed estrarre il volume necessario dal flacone capovolto.
3. Rimuovere la siringa riempita dal flacone disposto in posizione eretta.
4. Versare il contenuto della siringa in bocca. Ripetere gli step da 2 a 4, come necessario, per ottenere la dose necessaria.
5. Sciacquare la siringa e sostituire il tappo sul flacone (l’adattatore deve restare posizionato sul flacone).



Tabella 3. Prelievi con la siringa orale per somministrare la dose prescritta di Lyrica

Dose di Lyrica (mg)

Volume totale della soluzione (ml)

Primo prelievo della siringa (ml)

Secondo prelievo Della siringa (ml)

Terzo prelievo della siringa (ml)

25

1,25

1,25

Non necessario

Non necessario

50

2,5

2,5

Non necessario

Non necessario

75

3,75

3,75

Non necessario

Non necessario

100

5

5

Non necessario

Non necessario

150

7,5

5

2,5

Non necessario

200

10

5

5

Non necessario

225

11,25

5

5

1,25

300

15

5

5

5

 

7. TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO

 

Upjohn EESV
RiviumWestlaan 142
2909 LD CapelleaandenIJssel
Paesi Bassi.



8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO


EU/1/04/279/044.



9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/ RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

 

Data della prima autorizzazione: 06 Luglio 2004.
Data dell’ultimo rinnovo: 29 maggio 2009.



10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO


15/12/2021.

Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web dell’Agenzia Europea dei Medicinali.


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Fonte dell'articolo: Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco)

Tutte le informazioni contenute in questo articolo sono fornite a solo scopo informativo, in nessun caso costituiscono la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Come specificato in ogni articolo se si hanno dubbi o quesiti sull'uso di un farmaco è necessario contattare il proprio medico.
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