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Dibase - Foglietti Illustrativi

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO



1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE


Dibase 100.000 U.I. soluzione orale in contenitore monodose.


2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA


Dibase 100.000 U.I. soluzione orale in contenitore monodose.
Un contenitore monodose contiene
: colecalciferolo (vitamina D3) 2,5 mg pari a 100.000 U.I.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


3. FORMA FARMACEUTICA


Soluzione orale in contenitore monodose.
Soluzione trasparente, chiara incolore o giallo-verdastra.


4. INFORMAZIONI CLINICHE


4.1 Indicazioni terapeutiche


Trattamento della carenza di vitamina D negli adulti (>18 anni).

 

4.2 Posologia e modo di somministrazione

 

Trattamento della carenza di vitamina D: la carenza di vitamina D deve essere accertata clinicamente e/o con indagini di laboratorio. Il trattamento è teso a ripristinare i depositi di vitamina D e sarà seguito da una terapia di mantenimento se persiste il rischio di carenza, ad un dosaggio di vitamina D idoneo alla prevenzione, secondo il parere del medico. Nella maggior parte dei casi è consigliabile non superare, in fase di trattamento, una dose cumulativa di 300.000 U.I., salvo diverso parere del medico.
A titolo indicativo si fornisce il seguente schema posologico, da adattare a giudizio del medico sulla base della natura e gravità dello stato carenziale (vedere anche paragrafo 4.4).

 

Posologia


Dosaggio raccomandato: 1 contenitore monodose (pari a 100.000 U.I. di vitamina D3) ogni 2 settimane per 6 settimane (pari ad un massimo di 3 dosi nelle 6 settimane). Successivamente, possono essere prese in considerazione dosi più basse, a seconda dei livelli sierici di 25-idrossicolecalciferolo (25OHD) che si desidera raggiungere, della gravità della malattia e della risposta del paziente al trattamento.

 

Popolazione pediatrica


Dibase 100.000 U.I. soluzione orale in contenitore monodose non è raccomandato nei neonati, nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni, a causa della mancanza di dati clinici.

 

Donne in gravidanza


Dibase 100.000 U.I. soluzione orale in contenitore monodose non è raccomandato in gravidanza, a causa della mancanza di dati clinici (vedere paragrafo 4.6).

 

Compromissione renale


In pazienti con compromissione renale da lieve a moderata: non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio. Il colecalciferolo non deve essere somministrato a pazienti con grave compromissione renale.

 

Modo di somministrazione


Si raccomanda di somministrare Dibase durante i pasti (vedere paragrafo 5.2). Il paziente deve assicurarsi di assumere l’intera dose.

 

4.3 Controindicazioni


Ipersensibilità al colecalciferolo o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Ipercalcemia, ipercalcinuria.
Calcolosi renale (nefrolitiasi); Nefrocalcinosi.
Insufficienza renale grave (vedere paragrafo 4.4).
Ipervitaminosi D.

 

4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego


In caso di somministrazioni prolungate con alti dosaggi, si consiglia di monitorare il livello sierico di 25-idrossi-colecalciferolo. Interrompere l’assunzione di Dibase quando il livello sierico di 25-idrossi-colecalciferolo supera i 100 ng/ml (pari a 250 nmol/l).
La vitamina D deve essere somministrata con cautela nei pazienti con compromissione della funzionalità renale da lieve a moderata, calcoli renali e cardiopatie, per l’aumentato rischio di ipercalcemia. In tali pazienti deve quindi essere monitorato l'effetto sui livelli di calcio e fosfato. Si deve considerare il rischio di calcificazione dei tessuti molli. Nei pazienti con insufficienza renale grave, la vitamina D in forma di colecalciferolo non viene metabolizzata normalmente e potrebbe essere necessario somministrarla sotto un'altra forma (vedere paragrafo 4.3).
Nei pazienti anziani già in trattamento con glicosidi cardiaci o diuretici è importante monitorare la calcemia e la calciuria (vedere paragrafo 4.5). In caso di ipercalcemia o di insufficienza renale, ridurre la dose o interrompere il trattamento.
Per evitare un sovradosaggio, tenere conto della dose totale di vitamina D in caso di associazione con trattamenti contenenti già vitamina D, cibi addizionati con vitamina D o in caso di utilizzo di latte arricchito con vitamina D.

 

Nei seguenti casi può essere necessario un aumento dei dosaggi rispetto a quelli indicati:


  • soggetti in trattamento con anticonvulsivanti o barbiturici (vedere paragrafo 4.5);
  • soggetti in trattamento con terapie corticosteroidee (vedere paragrafo 4.5);
  • soggetti in trattamento con ipolipidemizzanti quali colestipolo, colestiramina e orlistat (vedere paragrafo 4.5);
  • soggetti in trattamento con antiacidi contenenti alluminio (vedere paragrafo 4.5);
  • soggetti obesi (vedere paragrafo 5.2);
  • patologie digestive (malassorbimento intestinale, mucoviscidosi o fibrosi cistica);
  • insufficienza epatica.

Il prodotto deve essere prescritto con cautela a pazienti affetti da sarcoidosi, a causa del possibile incremento del metabolismo della vitamina D nella sua forma attiva. In questi pazienti occorre monitorare il livello del calcio nel siero e nelle urine.

 

 

4.5 Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione


L’uso concomitante di anticonvulsivanti (come fenitoina) o barbiturici (e probabilmente di altri medicinali induttori degli enzimi epatici) può ridurre l’effetto della vitamina D per inattivazione metabolica.
In caso di trattamento con diuretici tiazidici, che riducono l’eliminazione urinaria del calcio, è raccomandato il controllo delle concentrazioni sieriche di calcio.
L’uso concomitante di glucocorticosteroidi può ridurre l’effetto della vitamina D.
In caso di trattamento con farmaci contenenti la digitale, la somministrazione orale di calcio combinato con la vitamina D aumenta il rischio di tossicità della digitale (aritmia). È pertanto richiesto lo stretto controllo del medico e, se necessario, il monitoraggio elettrocardiografico e delle concentrazioni sieriche di calcio.
Un concomitante uso di antiacidi contenenti alluminio può interferire con l'efficacia del farmaco, diminuendo l’assorbimento della vitamina D, mentre preparati contenenti magnesio possono esporre al rischio di ipermagnesiemia. Si raccomanda pertanto il monitoraggio dei livelli di magnesio.
Studi sugli animali hanno suggerito un possibile potenziamento dell'azione del warfarin quando somministrato con calciferolo. Sebbene non vi siano simili evidenze con l'impiego di colecalciferolo è opportuno usare cautela quando i due farmaci vengono usati contemporaneamente.
La colestiramina, il colestipolo e l’orlistat riducono l'assorbimento della vitamina D, mentre l’alcolismo cronico diminuisce le riserve di vitamina D nel fegato.
L'agente citotossico actinomicina e gli agenti imidazolici antifungini interferiscono con l'attività della vitamina D inibendo la conversione della 25-idrossivitamina D in 1,25-diidrossivitamina D da parte dell’enzima renale, 25-idrossivitamina D-1-idrossilasi.
Il ketoconazolo può, inoltre, inibire gli enzimi epatici di sintesi e catabolismo della vitamina D. Riduzioni della concentrazione sierica di vitamina D sono state osservate a seguito della somministrazione di dosi tra 300 e 1200 mg/die di ketoconazolo in soggetti sani. Tuttavia, studi di interazione tra ketoconazolo e Vitamina D non sono stati effettuati in vivo.

 

4.6 Fertilità, gravidanza e allattamento


Gravidanza


Dibase 100.000 U.I. soluzione orale in contenitore monodose non è raccomandato in gravidanza, a causa della mancanza di dati clinici. Poiché tuttavia la carenza di vitamina D è nociva sia per la madre che per il feto, quando necessario la vitamina D può essere prescritta durante la gravidanza utilizzando dosaggi più bassi.

 

Allattamento


Quando necessario, la vitamina D può essere prescritta durante l'allattamento, utilizzando altre forme farmaceutiche, che consentono la somministrazione giornaliera del medicinale. Tale supplementazione non sostituisce la somministrazione di vitamina D nel neonato. La vitamina D e i suoi metaboliti si ritrovano nel latte materno. Questo aspetto deve essere preso in considerazione quando si somministra al bambino ulteriore vitamina D.

 

Fertilità

 

Non ci sono dati relativi agli effetti del colecalciferolo sulla fertilità.

 

4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari


Non sono disponibili dati sugli effetti del prodotto sulla capacità di guidare. Tuttavia, un effetto su tale capacità è improbabile.

 

4.8 Effetti indesiderati


Se la posologia è conforme alle effettive esigenze individuali, Dibase è ben tollerato, grazie anche alla capacità dell’organismo di accumulare il colecalciferolo nei tessuti adiposi e muscolari (vedere paragrafo 5.2).

 

Gli effetti indesiderati segnalati con l’uso della vitamina D sono riportati di seguito:


Le frequenze stimate degli eventi si basano sulla seguente convenzione:

 

Comune (≥1/100, <1/10);
Non comune (≥1/1.000, <1/100);
Raro (≥1/10.000, <1/1.000);
Molto raro (<1/10.000);
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

 

 

Comune

Non comune

Raro

Molto Raro

Non nota

Disturbi del sistema
immunitario

 

 

Ipersensibilità

 

 

Disturbi del
metabolismo e della
nutrizione

 

Ipercalcemia
[secondaria a
ipervitaminosi, che può manifestarsi
solo in caso di
sovradosaggio o in seguito ad un uso prolungato e incontrollato
(vedere paragrafo 4.9)]

appetito
ridotto,sete

 

polidipsia

Disturbi psichiatrici

 

 

sonnolenza, stato
confusionale

 

 

Patologie del sistema
nervoso

 

 

 

 

cefalea

Patologie
gastrointestinali

 

 

Stipsi, Flatulenza,
dolore addominale,
nausea, diarrea

 

Vomito,
disgeusia,
bocca secca

Patologie della cute e
del tessuto
sottocutaneo

 

 

Eruzione cutanea,
prurito, orticaria

 

 

Patologie renali e
urinarie

 

ipercalcinuria

 

 

nefrocalcinosi, poliuria,
insufficienza
renale

Patologie generali e
condizioni relative
alla sede di
somministrazione

 

Astenia

 

 

 

 

Segnalazione delle reazioni avverse sospette


La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

 

4.9 Sovradosaggio


Un sovradosaggio acuto o cronico di vitamina D può causare ipercalcemia.
Interrompere l’assunzione di Dibase quando la calcemia supera i 10,6 mg /dl (2,65 mmol/l) o se la calciuria supera 300 mg/24 h negli adulti o 4-6 mg/kg/die nei bambini. Il sovradosaggio si manifesta come ipercalcinuria e ipercalcemia, i cui sintomi sono i seguenti: nausea, vomito, sete, polidipsia, poliuria, costipazione e disidratazione.
Sovradosaggi cronici possono portare a calcificazione vascolare e degli organi, come risultato dell’ipercalcemia.

 

Trattamento in caso di sovradosaggio


Interrompere la somministrazione di DIBASE e procedere alla reidratazione.
È possibile somministrare diuretici dell’ansa (es. furosemide) al fine di assicurare un’adeguata diuresi.


5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE


5.1 Proprietà farmacodinamiche


Categoria farmacoterapeutica: Vitamina D e analoghi, colecalciferolo. Codice ATC: A11CC05.

La vitamina D corregge una situazione carenziale della stessa e aumenta l’assorbimento intestinale di calcio,l’incorporazione del calcio nell’osteoide ed il rilascio di calcio dal tessuto osseo. A livello dell’intestino tenue promuove l’assorbimento del calcio e stimola il trasporto attivo e passivo del fosfato.
Nel rene inibisce l’escrezione di calcio e fosfato, promuovendo il riassorbimento tubulare. Inibisce direttamente la produzione di paratormone (PTH), che viene ulteriormente ridotta dall’aumento della calcemia.

 

5.2 Proprietà farmacocinetiche


Come per le altre vitamine liposolubili, l’assorbimento del colecalciferolo a livello intestinale è favorito dalla concomitante assunzione di alimenti contenenti grassi.
Il colecalciferolo è presente nel circolo ematico in associazione a specifiche α-globuline che lo trasportano al fegato, dove viene idrossilato a 25-idrossi-colecalciferolo. Una seconda idrossilazione avviene nei reni, dove il 25-idrossi-colecalciferolo viene trasformato in 1,25-diidrossi colecalciferolo, che rappresenta il metabolita attivo della vitamina D responsabile degli effetti sul metabolismo fosfocalcico.
Il colecalciferolo non metabolizzato viene accumulato nei tessuti adiposi e muscolari per essere reso disponibile in funzione del fabbisogno dell’organismo: per questo motivo Dibase può essere somministrato anche a cadenza settimanale o mensile. Nei soggetti obesi si riduce la biodisponibilità della vitamina D a causa dell’eccesso di tessuto adiposo.
La vitamina D viene eliminata attraverso le feci e le urine.

 

5.3 Dati preclinici di sicurezza


Gli studi preclinici condotti in varie specie animali dimostrano che gli effetti tossici si verificano nell’animale a dosi nettamente superiori a quelle previste per l’uso terapeutico nell’uomo.
Negli studi di tossicità a dosi ripetute, gli effetti più comunemente riscontrati sono stati: aumento della calciuria, diminuzione della fosfaturia e della proteinuria.
A dosi elevate, è stata osservata ipercalcemia. In una condizione prolungata di ipercalcemia le alterazioni istologiche (calcificazione) più frequenti sono state a carico dei reni, cuore, aorta, testicoli, timo e mucosa intestinale.
Gli studi di tossicità riproduttiva hanno dimostrato che il colecalciferolo non ha effetti nocivi sulla fertilità e riproduzione.
A dosi che sono equivalenti a quelle terapeutiche, il colecalciferolo non ha attività teratogena.
Il colecalciferolo non ha potenziale attività mutagena e carcinogena.


6. INFORMAZIONI FARMACEUTICHE


6.1 Elenco degli eccipienti


Olio di oliva raffinato.

 

6.2 Incompatibilità


Non sono note eventuali incompatibilità con altri medicinali.

 

6.3 Periodo di validità


2 anni.

 


6.4 Precauzioni particolari per la conservazione


Conservare a temperatura non superiore ai 25° C, nella confezione originale per tenere il medicinale al riparo dalla luce.
Non congelare.

 

6.5 Natura e contenuto del contenitore


Flacone in vetro ambrato contenente 2,5 ml, chiuso con una capsula in polipropilene. Confezioni da 1, da 2 o da 4 contenitori monodose.
E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

 

6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione


Nessuna istruzione particolare.
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.


7. TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO


ABIOGEN PHARMA S.P.A. - Via Meucci, 36 – Ospedaletto – Pisa.


8. NUMERI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO


A.I.C.: 036635136 DIBASE 100.000 U.I. soluzione orale contenitore monodose – 1 flacone in vetro da 2,5 ml.
A.I.C.: 036635148 DIBASE 100.000 U.I. soluzione orale in contenitore monodose – 2 flaconi in vetro da 2,5 ml.
A.I.C.: 036635151 DIBASE 100.000 U.I. soluzione orale in contenitore monodose – 4 flaconi in vetro da 2,5 ml.



9. DATA DI REVISIONE DEL TESTO


Documento reso disponibile da AIFA il 30/04/2022.


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Fonte dell'articolo: Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco)

Tutte le informazioni contenute in questo articolo sono fornite a solo scopo informativo, in nessun caso costituiscono la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Come specificato in ogni articolo se si hanno dubbi o quesiti sull'uso di un farmaco è necessario contattare il proprio medico.
Attenzione: i foglietti illustrativi potrebbero essere incompleti e/o non aggiornati. Per qualsiasi informazione più approfondita sul medicinale consultare il medico.

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