Cardo - Alimenti
CARDO
1. Descrizione e origini del Cardo
2. Varietà di Cardo
3. Effetti benefici e controindicazioni del Cardo
4. Composizione chimica e valore energetico
1. Descrizione e origini del Cardo
Il cardo (Cynara cardunculus altilis) è un ortaggio appartenente alla famiglia dei carciofi, è infatti anche conosciuto come carciofo selvatico. Si tratta di una pianta erbacea perenne dall'aspetto eretto, di colore verde con gambi più chiari o biancastri (l’unica parte commestibile) di altezza che può raggiungere i due metri, presenta foglie alterne e in certi casi spine.
I gambi del cardo sono piuttosto duri ed amarognoli, pertanto, per renderli più dolci e morbidi vengono sottoposti ad una pratica antica risalente al XVI secolo definita “imbiancamento”.
Questo procedimento prevede che le piante siano coltivate in assenza di luce, coperte da teli di plastica o interrate fino al momento della raccolta. Le gelate che avvengono in autunno inoltrato contribuiscono a rendere più tenera la consistenza.
La raccolta e la commercializzazione avvengono durante i mesi invernali.
Pare che le origini del cardo siano da ricercare in Africa, tra Egitto ed Etiopia, e che l’ortaggio fosse già noto ai Greci e ai Romani, i quali utilizzavano le sue infiorescenze per produrre il caglio vegetale per formaggi caprini e ovini. Plinio il Vecchio ne scrive nel suo trattato naturalistico dell'esistenza del cardo classificandolo già all’epoca come una tra le verdure più ricche di qualità; nel ‘700 il prestigioso libro intitolato Il Cuoco Piemontese raccontava di varie ricette realizzate con il cardo, come la nota bagna cauda appartenente alla gastronomia, per l’appunto, piemontese.
2. Varietà di Cardo
Esistono diverse varietà di cardo coltivato e differiscono tra loro per luoghi di produzione, precocità, dimensioni, frastagliatura delle foglie e presenza di spine. Le più diffuse sono:
1) Gobbo di Nizza Monferrato: così chiamato perché la pianta viene interrata all’inizio dell’autunno fino al raccolto e cresce assumendo una forma simile ad un uncino. In seguito a quest’operazione le costole diventano bianchissime, tenere e gobbe. E’ l’unico cardo che può essere consumato anche crudo.
2) Gigante inerme: varietà senza spine, carnosa e poco amara.
3) Il cardo di Asti o bianco avorio: tipologia molto buona, coste carnose e senza spine.
4) Il Gigante di Romagna: con foglie larghe tendenti al grigio e mediamente spinato.
5) Il cardo di Bologna: di media dimensione, senza spine e con costole piene.
6) Il cardo di Chieri: varietà piemontese poco spinosa, di buona qualità e facilmente conservabile.
In aggiunta c’è il cardo selvatico, una specie spontanea e si usa alla stregua del cardo coltivato. Tra le varietà più conosciuta c’è il Cardo Mariano (nome scientifico Silybum marianum o Cardus marianum), diffuso in tutto il centro sud ed isole, è conosciuto soprattutto per la sua azione epatoprotettiva, dunque impiegato nella cura dei disturbi di origine epatica. Prende il nome da una leggenda che racconta che, durante la fuga in Egitto della Sacra Famiglia, Maria decida di trovare riparo in un campo di cardi. La Vergine, allattando Gesù, lascia cadere qualche goccia del Suo latte sulle foglie dei cardi, che da quel momento presentano le screziature bianche che li caratterizzano.
3. Effetti benefici e controindicazioni della Cardo
Il cardo apporta molti benefici all’organismo grazie ai diversi minerali che contiene come potassio, calcio e sodio. In particolare il potassio, oltre ad avere un effetto positivo su sistema nervoso e muscoli, aiuta a regolare il pH sanguigno e la pressione arteriosa. Non solo: questa verdura è anche ricca di vitamine del gruppo B (B1, B2, B5, B6). Il cardo, nella varietà selvatica, viene impiegato per creare sia estratti sia tisane fitoterapiche. Invece, il cardo alimentare è conosciuto per le sue qualità depurative e per la sua azione tonificante nei confronti del fegato (dovuta alla presenza della silibina, un principio attivo utile per eliminare le tossine in eccesso nel corpo). Per quel che riguarda le controindicazioni se assunto a dosi eccessive, può avere un effetto lassativo. Il suo utilizzo, però, resta vietato per coloro che hanno un’allergia nei confronti di uno o più componenti presenti nella pianta.
4. Composizione chimica e valore energetico
Nella tabella sottostante sono presenti la composizione chimica e il valore energetico per 100g di cardo.
CARDO
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Energia ( kcal): 10 |
Sodio (mg) 23 |
Energia (kJ): 42 |
Potassio (mg) 293 |
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Ferro (mg) 0,2 |
Parte edibile(%) 70 |
Calcio (mg) 96 |
Acqua(g) 94,3 |
Fosforo (mg) 11 |
Proteine (g) 0,6 |
Magnesio (mg) - |
Lipidi (g) 0,1 |
Zinco (mg) - |
Colesterolo (mg) 0 |
Rame (mg) - |
Carboidrati disponibili (g) 1,7 |
Selenio (mg) - |
Amido (g) 0,2 |
Tiamina (mg) 0,02 |
Zuccheri solubili (g) 1,5 |
Riboflavina (mg) 0,04 |
Fibra totale (g): 1,5 |
Niacina (mg) 0,20 |
Fibra insolubile (g): - |
Vitamina A retinolo eq. (µg) tr |
Fibra solubile (g): - |
Vitamina C (mg) 4 |
Alcol (g): 0 |
Vitamina E (mg) - |